lunedì 7 dicembre 2009

I tre tomi


Non c'è uscita... Non rimane che osservare meglio la stanza.
Sullo scrittoio ci sono tre tomi, ne leggi l'intitolazione: Manuale dell'unione tra spirito e corpo, Manuale d'infernale, Il decimo Signore dei Nove. Il tempo pare non mancarti... inizi a sfogliargli.


Manuale dell'unione tra spirito e corpo:
Vi sono descritti una serie di esercizi fisici per l'allenamento del corpo e dello spirito. Gli esercizi sono accompagnati da accurate descrizioni per la dieta e le abitudini per ottenere l'armonia del corpo con lo spirito.
Autore: Sawaki Kōdō

Il decimo Signore dei Nove:
Il decimo signore dei nove si cela dietro il simbolo del corno spezzato. Egli è ispiratore di capi e politici corrotti, di traditori e rivoltosi, ligio all'inganno: la sua fede.
[...]Vivere significa accumulare potere. La civiltà è solo una facciata che copre i desideri di base che costituiscono l'anima di ogni essere vivente. Coloro che vogliono sopravvivere e prosperare devono riconoscere questa verità e concentrare tutti i loro sforzi alla ricerca di potere. Per raggiungerlo si deve usare il proprio fascino ma anche parole indorate o un pugnale dentellato, a seconda della situazione. E' molto più importante essere il vero monarca piuttosto che sedere sul trono e basta. Attieniti alla lettera di qualsiasi accordo che prendi e obbedisci alla legge del più forte ma sii pronto a stravolgere qualsiasi accordo o situazione forzata in modo da ottenere sempre il massimo beneficio.[...]
Autore: Sconosciuto

Manuale d'infernale:
Un tomo vecchio e polveroso decorato da simboli ignoti. All'interno sono illustrate le regole base e la pronuncia di parole e frasi in infernale. Un tomo interessante per iniziare l'apprendimento di una lingua dai toni inquietanti e oscuri.
Autore: Elversult

venerdì 4 dicembre 2009

Il risveglio


[...] Ti risvegli confuso. I tuoi occhi si aprono lentamente, il tuo corpo non risponde ancora a pieno. Senti una gran voglia di rigettare ma riesci a contenerti. Piano piano riprendi il controllo. Sei sdraiato su di un letto in una stanza illuminata da timidi raggi di sole che filtrano da una vetrata ad arco acuto istoriata . Nel tentativo di alzarti ti fai forza appoggiandoti al comò situato alla sinistra del letto. Riesci a mettirti a sedere. Ancora intorpidito cerchi sul tuo corpo nudo i segni dell'ultima battaglia, nella speranza fosse soltanto un incubo o un'allucinazione. Con amara sorpresa scopri sulle membra cicatrici di cui non avevi ricordo. Volgendo lo sguardo attorno noti che la stanza è chiusa da una porta di legno rinforzata,di fianco alla porta si trova un armadio che occupa quasi l'intera parete. Difronte al letto si trova uno scrittoio con poggiati sopra alcuni libri e i tuoi oggetti magici. Nel camino, tra l'ingresso e lo scrittoio, brillano alcuni tizzoni roventi di carbone che hanno scaldato il tuo riposo.
Lentamente ritrovi le forze, ti avvicini alla porta, tenti di aprirla. Niente. Tenti di nuovo. Invano.
Ti giri e vai verso la finestra, oltre la vetrata si scorge solo una densa foschia. Provi ad aprirla e non ci riesci. Ti senti come un topo in gabbia. Sollevi la pesante sedia in legno dello scrittoio e la scaraventi contro la vetrata. Nessun effetto.
Cerchi di utilizzare le tue arti per aprirti una via di uscita. Niente da fare.

Maledizione! Le divinità del Faerun mi sono avverse!


[...]

mercoledì 2 dicembre 2009



Fino al giorno della morte, nessuno può essere sicuro del proprio coraggio.
(Jean Anouilh)